«Remo» live @ Radio Città Aperta

«Remo» perché Remo Remotti era Roma

Un racconto dedicato alla memoria del poeta, dell’attore, ma soprattutto all’icona che Remo Remotti è stata per Roma. Tratto da una storia vera, in cui racconto di quando mi ritrovai in un ristorante di San Lorenzo, perso in un “girone remotto“, dove ogni freno sembrava tolto e la poesia scorreva indisturbata.

Remo Remotti reading

VOGLIO RACCONTARVI ANCHE QUESTO DI REMO

C’incontrammo la prima volta al vernisage di un amico in comune; la foto di quell’incontro è quella che fa da copertina a questo post. Ci presentarono e lui, dopo aver disquisito con me di cinema e musica, mi disse: «Tu sei uno forte, c’hai bisogno di uno gaiardo che te segue, prendite ‘sto numero». Vorrei soffermarmi per un attimo sull’aspetto di condivisione in un mondo dove il condividere è qualcosa relegato al massimo ai social, dove ognuno alza barricate attorno al proprio orticello; Remo mi aveva dato il numero del suo editore e questo basterebbe a raccontare con che grande persona e artista avevo a che fare. Giorni dopo chiamai il suo editore Giampiero Cantini, cognome altisonante nell’ambiente musicale e cinematografico, al quale, per una serie di eventi, riuscii a presentare a mia volta un mio carissimo amico e grande compositore Vittorio Giannelli, dando così inizio a un sodalizio artistico che ancora oggi produce a gonfie vele. Remo era questo, condivisione; ciò che dava sul palco, dava nella vita, persona e artista vero. Remo era Roma.
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