«Culture20»

CULTURE20 racconto inedito di Alberto Fiori

Un nuovo virus ha colpito gran parte popolazione mondiale. I contagiati sentono un’irrefrenabile voglia di leggere e informarsi. Mentre l’OMS non annuncia volontariamente alcun vaccino, i sovranisti di ogni Stato gridano al complotto.

Tempo di lettura: 5 minuti

ASCOLTA «CULTURE20» IN UN MODO TUTTO NUOVO

CULTURE20

La questione era preoccupante già di per sé, erano due giorni che un caldo torrido si era abbattuto sulla città e nessuno aveva ancora fotografato il cruscotto della propria auto, postando di riflesso la temperatura rilevata su ogni pagina social a cui si fosse iscritti. Nessuno, durante quel breve temporale estivo abbattutosi nella serata su gran parte della Penisola, aveva scritto: «Falle du’ gocce no?». Da oltre una settimana, i leader politici più presenti nella Rete avevano smesso di postare notizie false o infondate per nutrire i propri seguaci; di riflesso il loro elettorato, non solo aveva iniziato ad azzeccare ogni congiuntivo nei commenti, ma addirittura riusciva a inserire le acca quando si trattava di coniugare il verbo avere e di ometterle nel caso di preposizione. Asciugate le lacrime per tale commozione, si poteva notare che nei gruppi di quartiere c’era chi chiedeva un’informazione senza che nessun commento acido o fuori luogo facesse da eco al dubbio espresso. Non più foto di auto in doppia fila o di cassonetti stracolmi, nessun parere espresso sulla nuova viabilità della zona, malgrado nella vita ci si occupasse di tutt’altro. Nei gruppi di appassionati alla letteratura nessuno chiedeva consigli tipo: «Mi hanno regalato un libro di Calvino, voi che ne pensate?» «Che non dovresti essere iscritta a nessun gruppo di letteratura se non hai mai letto Calvino!». Un post in particolare lasciava sconcertati: riportava la notizia di un diverbio tra due ragazzi omosessuali sedato sul nascere da un gruppo di neo nazisti intento a professare l’amore universale per le strade. Ma non sarebbe stata quella l’unica notizia scioccante, visto che era stata indetta una conferenza stampa da parte ex politici e senatori a vita che anticipavano di voler far finalmente luce sulle principali strage degli ultimi cinquant’anni in Italia. Cosa stava accadendo? Presi il giornale cercando di capirci qualcosa e mi accorsi fin da subito che sulla prima pagina di uno di quei quotidiani dal titolone a effetto, di quelli che rimediavo per rivestire la lettiera dei gatti, non venivano riportate chissà quali assurdità macchinate solo a scopi politici, ma si parlava di come poter aiutare i bisognosi, ora che la crisi stava avanzando. Decisi così di accendere la tv pensando di trovare nei vari telegiornali una panoramica più esatta su ciò che subodoravo si stesse scatenando nel mondo. La situazione si arricchiva di un altro nodo da districare: tutte le televisioni a unanimità davano pieno appoggio al Governo in carica, mostrando le varie fazioni politiche, sia di maggioranza che di opposizione, coese nel perseguire un obiettivo concreto che avrebbe risollevato le sorti del Paese. Passarono altri dieci giorni in cui partecipai a una riunione di condominio in cui tutti si era d’accordo e prenotai una visita in ospedale che effettuai l’indomani stesso; poi ecco arrivare l’ammissione da parte dell’OMS che faceva luce su tutto questo: «Pur avendo individuato a tempo debito un nuovo virus che si sarebbe presto abbattuto sul mondo, dopo un’attenta analisi dei fattori di rischio a cui si sarebbe andati incontro, abbiamo ritenuto vitale non intervenire in alcun modo nella produzione di un vaccino idoneo a debellarlo.Riteniamo, anzi, che una pandemia in scala mondiale possa risollevare le sorti del pianeta. Non tutti i presidenti delle varie super potenze del mondo sembravano entusiasti di questa scelta; dittatori e similari obbligarono i loro popoli a scendere in piazza gridando che «Nessun virus avrebbe dovuto modificare il loro pensiero e i loro ragionamenti», ma proprio questi assembramenti risultarono perfetti focolai per il contagio. Un noto virologo spiegò in maniera semplice cosa accadeva nei cervelli dei contagiati: «Immaginate qualcuno che arriva e invita l’unico neurone presente nelle vostre teste a scendere dall’altalena sulla quale si è da sempre dondolato e lo obbliga a produrre ragionamenti e a riprodursi». Si registrarono anche dei pareri discordanti: qualcuno che asseriva che non ci fosse nessun virus? Altri che complottavano su un possibile coinvolgimento delle case editrici, che riottenendo una popolazione più incline all’informazione, boicottavano la messa in commercio di un vaccino idoneo andando contro le case farmaceutiche. La stragrande maggioranza della popolazione si allineò però ai consigli dell’OMS per un perfetto contagio; in strada vedevi gente abbracciarsi, baciarsi, addirittura leccarsi, c’era chi faceva l’amore, chi leggeva libri, chi ascoltava buona musica. Il virus prese il nome di CULTURE20, dove il numero, fu subito specificato per le persone ancora non infettate, stava per l’anno di scoperta. Copyright© All rights reserved
Raccontalo ai tuoi amici

Tag:,