«LA MIA BATTAGLIA» di Elio Germano e Chiara Lagani

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«LA MIA BATTAGLIA» di Elio Germano e Chiara Lagani è l’evoluzione della prosa teatrale che va scontrandosi con l’involuzione del pensiero civile.

Comprato e letto nello stesso pomeriggio stando sdraiato sul letto. La voracità con la quale ho assimilato «LA MIA BATTAGLIA» è stata probabilmente figlia della voglia d’immergermi nuovamente in quelle sensazioni provate a teatro. Quando il sipario si chiuse rimasi agitato per i due giorni successivi. Ho conosciuto Elio Germano anni fa, grazie a un’amicizia in comune e mi sono ancor di più affezionato a questo immenso attore, tanto da seguirlo a “scatola chiusa” in tutto ciò che lo vede protagonista, che sia cinema, teatro o interviste. Da lui sono sicuro che non usciranno mai pensieri e opere banali. Entrai a teatro sapendo solo il titolo, non associandolo a nulla e fidandomi in pieno di lui, fu un’esperienza unica, devastante, che rimette in discussione il tuo io. Trailer dell’opera teatrale
Molto interessante è questa intervista ai due autori.

INCAMERA

Avevo bisogno di questo libro, ne sentivo l’urgenza. Ero entrato in teatro, nella casa degli orrori e ora che sapevo dove stavano posizionati i mostri, volevo godermi i particolari. Da un punto di vista narrativo un plauso agli autori, il testo è potente e deflagrante, ti sconquassa dentro, butta tutto all’aria e ti dice, fino a un certo momento, quello che sei veramente, per poi raccontarti che basta una leggera sterzata per naufragare nel pensiero più becero che un uomo abbia mai partorito e che è racchiuso nelle pagine di un libro che personalmente, ogni volta che vedo sulle bancarelle, lo acquisto per poi gettarlo nel primo cassonetto (Karl Popper insegna).

LA FRASE SOTTOLINEATA

Di questo libro non viene estrapolata per scelta alcuna frase o citazione. Il testo teatrale in questione ha bisogno del suo contesto visivo per essere compreso appieno e il solo riportare una singola frase di esso, potrebbe dirottare il lettore a non comprenderne il vero significato. Riportare anche una sola frase, vorrebbe dire dare spazio al più becero pensiero che l’uomo abbia mai concepito nella sua storia. Questa è la vera potenza di questo progetto di Elio Germano a cui mi inchino.

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