Lo zerbino

Copertina Lo Zerbino di Alberto Fiori

Li vedi vagare per il supermarket, con l’auricolare all’orecchio, in costante collegamento con la propria moglie o compagna. Hanno poco margine di errore, tanta confusione e una lista tra le mani che non ammette interpretazioni.

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L’avvertimento o meglio l’ordine, era arrivato dalla più alta carica in assoluto, nessuna possibilità di potersi esimere, di opporsi: «Se torni dalla spesa che hai comprato anche solo una delle cavolate che sei solito acquistare, da oggi puoi pure ritenere il pianerottolo la tua nuova casa». L’esasperazione della moglie aveva raggiunto picchi d’isteria. Come gran parte dei mariti, degli uomini in generale, il fare la spesa era un seguire fedelmente la lista scritta dalla consorte, dimenticandosi qualcosa, ma farcendola qua e là di voglie improvvise, scatenatesi tra gli scaffali. Questa volta aveva deciso però di mettersi i paraocchi; aveva riempito il carrello di ammorbidenti bio-degradabili, di saponi vari per lavatrice, lavastoviglie, pavimenti, deodoranti per cassetti al profumo di Alpi Apuane, tutto rigorosamente delle marche ben descritte sul foglietto. In caso di dubbio era autorizzato a chiamare la moglie attraverso l’auricolare collegato allo smartphone con il nome già caricato in canna. Con una penna spuntava ciò che aveva preso; il Sale Hiwa Kai Nero delle Hawaii lo aveva messo a dura prova, ma alla fine, giocandosi l’aiuto da casa e il jolly “commessa”, lo aveva scovato. Arrivato alla cassa e una volta passata tutta la spesa sotto il lettore a barre, la cassiera gli aggiunse nell’ordine: un pacchetto di Puff allo speck, quattro Bracardi Breeze, due buste giganti di patatine San Carlo, una confezione di salatini, due tavolette di cioccolata e una confezione sottovuoto di coppiette di maiale essiccate. «Mi scusi, ma questa roba non è mia» le disse. «Ma no signore, questo fa parte della promozione ‘Acquista un detersivo ecologico e portati a casa la felicità’» gli rispose la cassiera. L’uomo, con una goccia di sudore acido che scendeva sul volto, prese lo scontrino, notando che tutti gli ipotetici premi erano stati messi in conto. «Si tranquillizzi signore, compaiono sul totale, ma in realtà la cifra che mi deve dare è questa. La differenza la pagheranno gli inserzionisti». Una volta tornato a casa tentò di spiegare alla moglie l’accaduto, le raccontò la faccenda dello scontrino, della promozione, che volendo avrebbe avuto dei testimoni pronti a deporre, ma l’inquisizione non ha mai avuto orecchie nella storia e sentenziò inesorabilmente. Quella sera passò una serata niente male: il Breeze lo aiutava a mandare giù le coppiette impastate di Puff, anche l’arsura generata dai salatini era stata in parte domata e il cioccolato addolcì il suo palato poco prima di rannicchiarsi sullo zerbino ispido e polveroso davanti alla porta di casa.   Copyright© All rights reserved
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