
Non pensare di farla franca, se gli occhi del Giustiziere si sono posati sulle tue malefatte.
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Ogni era ha avuto il suo giustiziere.
Io, nato negli anni ’70, lo vidi incarnarsi in Charles Bronson, pronto a vendicare l’uccisione della moglie e lo stupro della figlia, in una New York in cui il crimine imperversava e la polizia si girava dall’altra parte.
Poi crescendo, ecco farsi avanti la figura di questo padre, interpretato da Liam Neeson, a cui rapiscono la figlia; la minaccia con cui avverte i suoi sequestratori sarà la frase che darà poi il titolo al film: «
Io vi troverò». Armi, tecniche di guerriglia, tutto pur di vendicarsi, di fare giustizia. Un po’ come è accaduto oggi. Vederne uno dal vivo di questi giustizieri è tutta un’altra cosa, non me ne voglia il grande schermo; qualcuno che davanti ai tuoi occhi, dia sfoggio a tutto il suo senso di giustizia, di civiltà, di abnegazione per un mondo migliore, ti cambia dentro, ti fa dire: «
Dammi un po’ del tuo coraggio per vincere le mie battaglie».
La prima cosa che notai in lui fu lo sguardo, glaciale, deciso, pronto a colpire da un momento all’altro. Mi rapì poi la sua attenzione nel non tralasciare nessun particolare, sapeva chi fosse la sua vittima e come avrebbe dovuto colpirla. È bastato un attimo, una velocità d’esecuzione che avrebbe fatto impallidire anche un maestro di arti marziali; in meno di un secondo quella Smart parcheggiata, quasi a ridosso del passo carrabile, aveva il tergicristallo alzato.
Ho ancora i brividi addosso.
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