«Mettere a Fuoco» è il titolo che ho dato all’esperimento letterario, dal titolo «Bianca», voluto da Giulio Perrone per la sua L’Erudita Edizioni. Proseguire l’incipit scritto da una grande scrittrice come Lisa Ginzburg, è stato molto gratificante, quanto stimolante.
«Mettere a Fuoco» un incipit scritto da
Lisa Ginzburg è una sfida che bisogna saper cogliere, dove ogni singola parola e frase deve essere dosata, messa sulla bilancia dell’orafo per intenderci.
Natali illustri incombevano
Già il cognome per il quale stai scrivendo metterebbe in soggezione chiunque; mentre davo voce a «
Mettere a Fuoco» mi giravo verso la mia libreria e vedevo la raccolta dei romanzi che ho della nonna,
Natalia Ginzburg, da «
Lessico Famigliare» a «
Le piccole Virtù» e più di una volta ho dovuto mandare giù quel groppo che man mano mi si formava in gola.
Lisa Ginzburg non è certo da meno: scrittrice, traduttrice e storica della filosofia italiana, finalista al Premio Strega con «
Cara Pace»(Milano, Ponte alle Grazie, 2020), figlia dello storico e saggista italiano
Carlo Ginzburg. Il groppo che man mano si trasformava in sudore freddo, rendeva tutto più difficile, davanti avevo una delle penne più apprezzate del panorama italiano.
«Non volevo che si banalizzasse il dolore di Bianca»
La storia di Bianca, rimasta sola in casa; il suo Enrico è lontano e lei vorrebbe chiamarlo per lenire la sua disperazione, ma non ci riesce.
A quel punto sarei entrato in gioco io; il momento pandemico mi sembrava “
telefonato“: «I
l dolore non andrebbe mai banalizzato» mi sono detto e così ho cercato di comprendere cosa avesse spinto la coppia a separarsi di colpo.
«La musica torna in mio aiuto»
Mi tornava in mente prepotente una frase di una canzone che scrissi qualche tempo fa pensando a un fotografo impegnato al fronte. Non l’avevo mai pubblicata, le parole del ritornello: «
Mettere a fuoco diventa un paradosso, quando hai il nemico che ti sta sparando addosso» non accennavano a sopirsi.
Era arrivato il momento, per quella canzone, di trasformarsi, di manifestarsi a tutti, invece di rimanere chiusa dentro una Moleskine.
Sapevo che la chiave di lettura di tutto sarebbe stata in quella frase.
Così ecco che «
Mettere a Fuoco» con Lisa Ginzburg, faceva di Enrico un fotografo di guerra, costretto dall’ennesimo conflitto di cui nessuno vuole parlare, a dover partire per dare voce a quel popolo oppresso, lasciando così la sua Bianca nel silenzio della propria solitudine.
*Nella foto Lisa Ginzburg e Alberto Fiori alla presentazione «Bianca» presso il Bistrot del Teatro Quirino di Roma.
La raccolta di racconti «BIANCA» è edito da L’Erudita di Giulio Perrone Editore.
SITO DELL’EDITORE