LA NOTTE POCO PRIMA DELLA FORESTA di Bernard Marie Koltès

«La notte poco prima della foresta copertina»

CAMERA

La Notte Poco Prima della Foresta di Bernard Marie Koltès ci insegna che nel prossimo c’è una storia e che va ascoltata prima di giudicare.

L’ho letto tre volte, la prima in camera da letto, le altre due in salotto. «La Notte Poco Prima della Foresta» di Bernard Marie Koltès è un libro che ogni volta che lo hai tra le mani ricominci a sfogliarlo e inevitabilmente finisci per leggerlo ancora, perché fa bene all’anima. Anche questa volta è stato il teatro a farmi conoscere un testo di tale portata e ringrazio Pierfrancesco Favino per averlo fatto poi apprezzare alla massa televisiva (ricordate il monologo interpretato a Sanremo?). Quando il sipario si chiuse, mi ritrovai a contare sulle dita di una mano quali fossero gli attori più bravi che avessi mai visto esibirsi a teatro e Favino, dopo quell’interpretazione ne entrava a farne parte a mani basse. Lo rividi circa tre mesi dopo, questa volta eravamo entrambi spettatori e non esitai a chiedergli dove potessi reperire quel testo, perché introvabile; mi rispose che ci stava lavorando e che probabilmente sarebbe arrivato sugli scaffali nel giro di pochi mesi e così fu. Un attore che ama così tanto un testo, da portarlo a teatro e preoccuparsi che venga ripubblicato per dar modo di poterlo rileggere: questo è Pierfrancesco Favino.
locandina spettacolo teatrale

INCAMERA

La Notte Poco Prima della Foresta di Bernard Marie Koltès è una prosa vertiginosa che ricorda a tratti Cèline

«Una sola frase di quaranta pagine, emessa quasi solo d’un fiato…». Parole serrate che trasmettono ogni sensazione provata dal protagonista in quel suo presente colmo d’incertezza. Il tema dell’essere straniero, delle divisioni, del sentirsi parte di un gregge, ma allo stesso tempo voler rivendicare a ogni costo la propria unicità e provenienza. Lo consiglio a chi ama il monologo, a chi sta studiando teatro. Richiedilo al tuo libraio di fiducia o acquistalo qui.

LA FRASE SOTTOLINEATA

«…sono a casa mia, ci sto bene, mi sdraio e ciao, ma questo non è possibile, hai mai visto un posto in cui ti lascino in pace, ti è mai capitato che ti lascino sdraiare e ciao? non si scordano mai di te, vecchio mio, non c’è da preoccuparsi, si occupano di te, ti stanno sempre dietro, non ti lasciano mai in pace, devono farti sloggiare, ti dicono vai lì, e tu ci vai, vai là, e tu vai là, leva il culo di lì, e tu fai le valigie, quando lavoravo passavo il mio tempo a fare le valigie…»

Su albertofiori.it troverai tanti racconti inediti e gratuiti da leggere dove vuoi, ma soprattutto come vuoi.

Raccontalo ai tuoi amici