CANZONIERE DEI PARCHI ACQUATICI di Alessandro Gori

CANZONIERE DEI PARCHI ACQUATICICANZONIERE DEI PARCHI ACQUATICI di Alessandro Gori. Definirlo un libro di poesie è riduttivo, definirlo anche lo è, ma io proverò lo stesso a farlo, perchè come direbbe lui: “Mi (g)arba parecchio

L’autore di CANZONIERE DEI PARCHI ACQUATICI, Alessandro Gori, se lo conosci lo ami, altrimenti dici: «Non so chi sia» e fino a qui la questione è apparentemente ovvia (anche se poi sei costretto ad allontanarti da te stesso, come fossi un lettore di romanzetti da edicola).  

LA LENTE SU ALESSANDRO GORI alias LO SGARGABONZI

Dove bisogna andare a indagare è sulla schiera di discepoli che lo seguirebbero anche nel più sperduto locale del globo terracqueo nei suoi reading, unici nel suo genere e dal quale si esce arricchiti nell’animo. Poi escono di tanto in tanto i suoi libri, dove trovi testi inediti, storie che ricordi di aver ascoltato nei suoi live e inevitabilmente ti ritrovi tra le mani quelli che consideri dei veri e propri cimeli (anche perché graficamente sono delle opere d’arte, soprattutto da quando lo edita una certa Rizzoli Lizard). Già dai titoli ti viene voglia di dire: «Lo voglio nella mia libreria», infatti il suo precedente libro “Confessioni di una coppia scambista al figlio morente” lo trovate fieramente esposto nelle librerie casalinghe di chi è pronto a far raggrinzire le rughe dell’ospite di turno (ammetto che anche in treno qualcuno mi abbia guardato attonito vedendomelo tra le mani). Ora è il momento della poesia e l’Eccellentissimo Gori, dal suo seguitissimo profilo Instagram ci tiene a raccontarci del suo nuovo e attesissimo “Canzoniere dei Parchi Acquatici : logo sgargabonziLa fine di una storia d’amore segna l’inizio di una bruciante ossessione, quella del protagonista per Stefania, la donna che l’ha lasciato mettendolo di fronte all’abisso della sua mascolinità tossica. Ma in un moto di orgoglio, anziché fare un po’ di autocritica, l’uomo si abbandona a un flusso di coscienza composto da 137 riflessioni scorticate che, più che una raccolta di poesie, fa pensare all’autopsia di un amore in 137 episodi. In un crescendo parossistico, la voce di Gori si rifrange in un trascinante monologo a più voci, il canto del cigno di una personalità scissa che si frantuma in una serie di schegge impazzite, fino a ricomporsi in un mosaico di gloriosa bellezza“.       Davanti a cotanta descrizione sono stato costretto a correre dal mio libraio di fiducia chiedendo, come fossi un “tossico anni ’70 col baffetto” (non me ne voglia il buon Simone Avincola se gli ho rubato la connotazione goriana): “Che c’hai ‘na copia del Canzoniere” omettendo il resto del titolo. Quando l’ho visto tornare con una copia del Petrarca, l’ho invitato a crescere e a maturare la sua visione di Rerum Vulgarium Fragmenta, dato che da oggi sarebbe andato per la maggiore l’Acqua Parcum Fragmenta, comunemente conosciuto con il nome di «Canzoniere dei parchi acquatici». Scusandosi per l’accaduto e bofonchiando sterili scuse, tipo: «Ho fatto ragioneria e il latino non lo so», me ne sono andato stringendo tra le mani il nuovo esilarante libro di poesie dell’eccellentissimo Alessandro Gori.

foto alessandro gori

Poi tornato a casa e leggendolo con verace ingordigia, venni preso da un’irrefrenabile, anche se elementare aurea poetica, declamando i seguenti versi:

Canzonier dei parchi acquatici ci renderà tutti meno statici, di certo non acrobatici, ma di sicuro meno apatici e allora alzate i calici, come fanatici dei mari adriatici senza essere antipatici, ma di sicur più ludici.

Nota a parte meritano le meravigliose illustrazioni di Paolo Bacilieri, noto fumettista italiano.  
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