NON PUOI FARE A MENO DELL’EDITOR

non puoi fare a meno dell'editorNon puoi farne a meno dell’editor

Proprio in quel momento capisci che se vuoi davvero scoprire che scrittore sei, non puoi fare a meno dell’editor.

Che teneri che eravamo, pensavamo di stare per donare ai posteri il nuovo Decamerone, mentre invece, in dieci minuti, si erano rimesse in discussione perfino le virgole. Ancora ho in mente quella sera in cui tornammo a casa alle ventuno passate, te lo ricordi? Dopo che eravamo stati cinque ore sull’incipit, ci buttammo a letto senza nemmeno cenare, stanchi come se avessimo partecipato a una gara di triathlon con i tacchi a spillo e una Graziella come bicicletta.

Quanti capitoli si nascondono dietro a una frase e quanti si possono invece condensare in due righe?

Credo che alla fine un/a editor professionale, non si discosti molto dalla figura di uno psicanalista che manovra un escavatore dentro di te e infatti tornavamo proprio svuotati dentro. D’altronde non esiste campione affermato che non venga costantemente allenato e allora perché avere la presunzione di poter scrivere un libro da soli? Come riconoscere un buon editor? Semplice, deve essere come un paio di scarpe comode che indosserai sapendo di dover affrontare un lungo viaggio. Ne abbiamo incontrati sul nostro cammino: chi era più attento ai contenuti, chi alle forme, chi invece faceva finta di leggerti e non faceva altro che dirci quanto fossimo bravi. Quanto abbiamo scoperto di noi in quelle giornate, compreso che in ogni personaggio che facevamo parlare c’era una parte di noi che tentava di sfogarsi. Abbiamo vissuto la fase dell’abbandono, quando a libro finito, ci siamo dovuti staccare da loro. Perché alla fine, quando termini un libro, finisci col credere che i tuoi personaggi sono là fuori, da qualche parte, che vivono la vita che hai scritto per loro, prendono vita davvero nel tuo immaginifico e questo è il regalo più grande che puoi farti e in un certo senso fare a loro Non ci scordiamo però del gusto provato nel sentirci dire: «Abbiamo fatto un gran lavoro, possiamo finalmente asserire di aver terminato» e anche se non avevamo scritto il nuovo Decamerone, potevamo specchiarci in quelle pagine e ritrovare noi stessi. Se vuoi approfondire la figura dell’editor puoi incominciare da qui.
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